Una nota sul Comitato politico nazionale del Prc
Tutte le informazioni per partecipare all'assemblea
Al Comitato Politico Nazionale del Prc del 9-10 aprile si è verificato quanto preannunciato nell’articolo di bilancio del congresso pubblicato sull’ultimo numero di Falcemartello.
Il fronte dei quattro documenti di opposizione si è sgretolato ancor prima di essere nato. I documenti 2, 3 e 4 che assieme a noi avevano annunciato al congresso la loro indisponibilità ad entrare negli organismi esecutivi fino a quando non si fossero chiarite le funzioni dell’esecutivo nazionale hanno rapidamente trasformato questa battaglia, condotta unitariamente nel congresso di Venezia, in una base di contrattazione con la maggioranza.
Ed è così che l’Ernesto avrà due posti in più nell’esecutivo (oltre ai segretari regionali della seconda mozione e al segretario di Torino), Sinistra critica e Progetto Comunista, uno. Le opposizioni hanno votato contro la proposta dell’esecutivo ma alla fine hanno contrattato separatamente con la maggioranza i loro posti.
Un posto era stato assegnato dalla maggioranza anche alla quinta mozione che non aveva contrattato nulla, allo scopo di legittimare definitivamente la nuova strutturazione degli organismi dirigenti.
Abbiamo declinato l’offerta non perché ci sottraiamo da responsabilità dirigenti, ma come è stato sottolineato in un intervento nel Cpn, perché una volta registrata la rinuncia delle altre opposizioni a continuare la battaglia (anche se poi tutte hanno votato contro la proposta) ci sembrava comunque assurdo e sbagliato entrare in un organismo che, come è stato ribadito dalla relazione del compagno Ferrara, è un organismo operativo fatto “per funzioni” senza sapere quale funzione avrebbe assunto l’eventuale compagno o compagna della quinta mozione.
Ci rifiutiamo di accettare un’entrata in un organismo “al buio”, perché la questione decisiva non sono le cariche da occupare, ma il progetto politico generale.
Liberazione ha scritto, nel resoconto del martedì successivo al Cpn, che: “l’organo esecutivo doveva essere di 44 rappresentanti, ma i presentatori della quinta mozione hanno rinunciato ad avere un loro rappresentante”. Quello che è avvenuto in realtà è che l’esecutivo è comunque di 44 rappresentanti perché su proposta di Stefano Zuccherini, il Cpn ha approvato la composizione di un organismo di 43+1, dove un posto è stato assegnato alla quinta mozione che deciderà autonomamente se occupare o meno in futuro quella posizione indicando un proprio nome.
La direzione nazionale, che a differenza dell’esecutivo è un organismo che rispetta il criterio della rappresentanza proporzionale, ha visto l’entrata di Claudio Bellotti in rappresentanza della quinta mozione. È stato scelto il numero di 31 componenti, quello minimo che garantiva l’entrata di tutte le mozioni. Su questo organismo le minoranze si sono dunque astenute.
Sulla questione dell’esecutivo e su altre questioni le decisioni verranno prese dai nostri sostenitori riuniti in assemblea nazionale a Cortona (Arezzo) il 28 e 29 maggio.
In questa specifica discussione è comunque necessario che si chiarisca, quali funzioni assumerà questo nuovo organismo e che ruolo hanno i rappresentanti delle minoranze al suo interno. Ferrara ha parlato di organo per funzioni, Bertinotti nelle conclusioni del Cpn ha parlato di “diritto di tribuna”, Ferrero in un intervento al Cpf di Milano ha parlato di “funzione di controllo delle minoranze sull’operato della maggioranza”.
La realtà è che questa proposta è il punto di caduta di una mediazione tra diverse componenti (anche interne alla maggioranza).
Nella riunione di Cortona ci proponiamo di rilanciare il progetto politico della nostra tendenza alla luce della battaglia congressuale e della fase fondamentale in cui sta entrando il partito: con un governo Berlusconi in crisi, con uno spostamento sempre più a destra dell’asse politico dell’Unione e con un segretario sempre più allineato sulle posizioni di Prodi.
Il negativo risultato elettorale è solo il primo segnale di una deriva in cui è stato spinto il Prc dalla svolta governista. A questo riguardo segnaliamo che sul nostro sito è presente la dichiarazione con la quale abbiamo motivato il nostro voto contrario al documento proposto dalla segreteria nazionale.
La quinta mozione continuerà a battersi coerentemente contro questa deriva in tutti gli ambiti del partito ma allo stesso tempo discuterà a fondo di come far vivere la nostra alternativa nelle mobilitazioni future.
Ci sono scadenze importanti di fronte a noi, dalle lotte operaie contro le ristrutturazioni, al congresso della Cgil dove sosterremo a fondo la battaglia per un documento alternativo a Epifani (terreno che è stato abbandonato dai nove decimi dei dirigenti della sinistra sindacale e dalla stessa maggioranza del partito), alle lotte che si preparano all’università e nelle scuole contro la privatizzazione dell’istruzione pubblica. Solo così può rafforzarsi l’opposizione rivoluzionaria nel partito e fra i lavoratori, tanto più in un contesto in cui il Prc si appresta ad entrare in un futuro governo di centrosinistra. L’appuntamento di Cortona riveste dunque un’importanza centrale.
Per partecipare alla riunione è necessario prenotarsi ai seguenti recapiti entro il 15 maggio: tel: 02-6480488 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.