E' passato quasi un anno dalla formazione del Comitato in difesa della scuola pubblica (Csp) di Bologna, durante il quale abbiamo registrato una crescita sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo della nostra organizzazione studentesca.
Costituito all’Itc Rosa Luxemburg da 4 compagni, attualmente il Csp conta diversi compagni in altre due importanti scuole bolognesi, i licei Righi e Minghetti.
L’anno scorso, prima ancora di formare il Csp, con un solo candidato abbiamo presentato la lista del Csp per le elezioni dei rappresentanti d’istituto al Rosa Luxemburg e abbiamo ottenuto la maggioranza dei suffragi.Questo risultato è stato il frutto da un lato della radicalità del nostro programma politico, riconosciuto alternativo e di sinistra, e dall’altro lato dal ruolo dirigente che abbiamo giocato nell’occupazione della scuola, e nell’organizzazione della mobilitazione di massa dei cinquemila contro la riforma Moratti.
Dopo aver formato il collettivo della scuola (che ha avuto vita breve), abbiamo deciso di costituirci in Csp, accettandone programma e rivendicazioni.
La nostra attività si è concentrata nei collettivi di alcune scuole e nel collettivo cittadino, che però entro dicembre si sono di fatto sciolti. Di fronte alla disorganizzazione, alla confusione politica, e allo spezzatino del movimento abbiamo proposto l’unificazione del movimento sulla base di una organizzazione democratica dotata di un programma politico chiaro in difesa della scuola pubblica. Anche se apparentemente non siamo stati ascoltati, in seguito, durante l’anno alcuni tra gli studenti dei collettivi decisero di cominciare ad organizzarsi con noi, e così in forma embrionale cominciammo a costruire un Csp cittadino. Infatti da gennaio siamo rimasti l’unica struttura studentesca organizzata nella città in grado di fare discussioni politiche e organizzative con una certa continuità fino a metà luglio. Abbiamo ripreso a inizio settembre, e fin da subito si è manifestata da parte dei compagni una grande voglia di mettersi alla prova, lanciando l’attività nelle scuole.
La prima vera azione concreta è stata quella di promuovere l’assemblea cittadina sul Venezuela e l’America latina della campagna “Giù le mai dal Venezuela” attraverso un massiccio volantinaggio davanti alle scuole. Questi volantinaggi stanno preparando il terreno alla nostra attività nelle scuole dove siamo presenti.
Abbiamo anche deciso di presentare delle liste in difesa della scuola pubblica per le elezioni dei rappresentanti d’istituto nelle tre scuole dove siamo presenti.
Al di là di come vadano le elezioni, la cosa più importante è che per la prima volta il Csp si presenterà ad una platea di quasi quattromila studenti della città con il proprio simbolo e il proprio programma politico. Questo indubbiamente rappresenta un salto qualitativo non solo nelle nostra attività, ma anche e soprattutto per il movimento studentesco cittadino, che per la prima volta ci vede presenti con un intervento di tutto rispetto.
Convocheremo a breve la prima assemblea cittadina del Csp propagandandola massicciamente nella stragrande maggioranza delle scuole bolognesi.
A Bologna non esistono al momento altre strutture studentesche organizzate, e quelle universitarie non fanno un lavoro tra i medi, e inoltre molti militanti del movimento che l’anno scorso sperimentarono l’esperienza della disobbedienza, hanno sciolto i loro collettivi pochi mesi dopo. Pensiamo che la discussione con tanti di questi studenti di sinistra sia aperta: non ci tireremo indietro.
17/10/2006