1. Abbattere i costi di studio. Lo studio è un diritto per tutti se è gratuito! I libri solo quest’anno sono aumentati del 5%, il materiale scolastico del 7%, senza contare gli aumenti delle tasse e dei mezzi pubblici. Ci dicono che non ci sono soldi per l’istruzione ma coprono d’oro le scuole private.
Chiediamo:
- gratuità dell’iscrizione;
- libri in usufrutto o comodato d’uso; le scuole ricevano i libri dallo Stato, li prestino agli studenti che li pagheranno alla fine dell’anno solo se vogliono tenerseli o li hanno rovinati;
- gratuità dei mezzi pubblici;
- aumento del numero delle borse di studio;
- immediato ritiro dei finanziamenti alle scuole private;
- la percentuale del Pil (ricchezza prodotta nel paese) destinata alla scuola pubblica deve raddoppiare.
2. Abbattere i ritmi di studio.
La scuola non è un interrogatorio! Chiediamo:
- il ritiro immediato dell’Autono-mia Scolastica e del sistema dei crediti-debiti;
- l’abolizione dei pagellini e dei trimestri;
- non più di un’interrogazione o compito in classe al giorno;
- corsi di recupero pomeridiani e facoltativi che si svolgano durante tutto l’anno con l’assunzione di docenti che si occupino solo di questo;
- abolizione dell’esame di maturità: lo studente venga valutato in base ai 5 anni di scuola.
3. Obbligo scolastico fino a 18 anni uguale per tutti.
A scuola non ci sono carpentieri o dottori, dobbiamo poter studiare tutte le materie e decidere a 18 anni quale strada intraprendere.
4. Per una scuola di massa e di qualità:
- un piano di ristrutturazione delle aule e di creazione di nuovi edifici;
- un tetto massimo di 20 alunni per aula.
5. Per una scuola realmente democratica:
- lo stesso numero di studenti, docenti e personale non docente (pariteticità) nel Consiglio d’Istituto;
- abolizione della figura del preside: venga sostituito da un coordinatore amministrativo, scelto tra i docenti con un’elezione democratica che coinvolga docenti, studenti e personale non docente;
- abolizione del voto di condotta usato spesso come misura intimidatoria verso le lotte studentesche.
6. Un posto di lavoro degno per gli insegnanti, per un insegnamento di qualità:
- basta con i tagli di cattedre;
- assunzione immediata di tutti i precari; nomina di tutte le cattedre di ruolo sin da settembre;
- corsi di aggiornamento gratuiti e garantiti dallo Stato.
7. Per un posto di lavoro alla fine degli studi:
- no agli stages e al tirocinio gratuiti: gli stages si devono svolgere solo se regolarmente retribuiti e sotto il controllo delle rappresentanze sindacali
- abolizione del precariato e creazione di posti di lavoro veri con la riduzione d’orario a parità di salario.