Il 10 ottobre dell’anno scorso decine di migliaia di studenti sfilavano nelle piazze italiane. Per chi se ne accorse, quelli erano i primi segnali di un movimento che avrebbe coinvolto più di un milione di studenti, un’intera generazione scagliata per la prima volta sulla scena politica.
Un nuovo anno scolastico sta per cominciare. Forse. Già, perché gli
effetti dei pesantissimi tagli attuati l’anno scorso dal governo (quasi
8 miliardi di euro per la scuola e circa 1 miliardo e mezzo per
l’università) cominciano a farsi vedere e appare chiaro davanti agli
occhi di qualsiasi studente, professore, lavoratore o genitore che la
sopravvivenza di una scuola pubblica degna di questo nome non è cosa da
darsi per scontata.
Sabato 28 e domenica 29 marzo si è tenuta a Bologna la terza conferenza nazionale del Csp-Csu (Comitato in difesa della Scuola Pubblica-Coordinamento Studentesco Universitario). Gli studenti delegati e invitati da tutta Italia hanno discusso del movimento studentesco dello scorso autunno e della fase attuale, delle prospettive per il prossimo periodo e di come intervenirvi.