Un’assemblea per preparare le lotte!
A Milano più di trenta scuole sono state occupate nel giro di tre settimane e l’ondata di occupazioni non è ancora terminata. Purtroppo tra queste lotte vi è stata una bassissima coordinazione. Il movimento a Milano ha molte anime organizzate (Uds, Rasc, Coordinamento dei collettivi, Csp e altre) ma in pochi parlano effettivamente con i protagonisti della lotta: gli studenti.
Come Comitato in difesa della Scuola Pubblica (Csp) di Milano, ad ottobre abbiamo portato avanti con successo, in collaborazione con diversi collettivi, una "settimana per il diritto allo studio". In questa settimana abbiamo presentato chiaramente il nostro programma, alla luce del giorno, facendo assemblee d’istituto e raccogliendo firme nelle scuole.
Il passaggio nelle assemblee d’istituto è stato fondamentale. Questa tradizione, purtroppo, in questi ultimi anni, si è un po’ persa: molte volte i collettivi si isolano senza ricercare un’apertura verso gli altri studenti, perché sfiduciati dall’apparente disinteresse e finiscono, così, per diventare una realtà a sé stante a cui solo un’elitè partecipa.
Dopo la "settimana per il diritto allo studio" abbiamo consegnato al provveditore le 2500 firme raccolte nelle scuole per la difesa della scuola pubblica ed abbiamo organizzato un’assemblea cittadina per il 17 novembre che ha visto la partecipazione di ben 700 studenti
Nell’assemblea si è discusso principalmente di Autonomia Scolastica e dei finanziamenti alle scuole private.
Sulla parità e i finanziamenti alle private la contrarietà degli studenti è stata unanime, qualche studente, invece, è intervenuto a favore dell’Autonomia Scolastica. Gli interventi a favore dell’Autonomia sono stati pochi ma ci hanno dimostrato come su questo tema non sia mai necessario abbassare la guardia e ribadire sempre che l’Autonomia è la privatizzazione della scuola pubblica!
E’ emersa con forza durante l’assemblea anche la questione della democrazia e della rappresentatività del movimento studentesco. Elemento positivo perché dimostra una crescente consapevolezza tra una fascia di studenti rispetto ad un tema così importante. La nostra proposta per un movimento democratico e rappresentativo è quella di eleggere un "coordinamento democratico di lotta", secondo il modello delle lotte francesi, composto da delegati eletti direttamente nelle scuole dalle assemblee d’istituto. Solo un coordinamento di questo tipo può esprimere la reale volontà delle scuole in lotta.
All’assemblea attorno alle 11.00 è arrivato il provveditore di Milano. Nonostante abbia fatto un intervento molto fumoso a favore dell’Autonomia Scolastica, la Repubblica vi ha dedicato 3/4 dell’articolo pubblicato il giorno dopo. Un articolo in cui il provveditore viene presentato come l’eroe buono che va a parlare con gli studenti e si sforza di far capir loro quanto sia buona l’Autonomia. Dobbiamo comunque ringraziare la giornalista Giuseppina Piano de La Repubblica che se non altro ha parlato dell’assemblea mentre tutti gli altri giornali hanno fatto finta di niente. L’Autonomia Scolastica, non a caso, è richiesta a gran voce dalla Confindustria che poi controlla la maggiore stampa italiana!!
All’assemblea ha aderito il Coordinamento dei collettivi di Milano. C’è stato così un confronto unitario. Per noi l’unità del movimento non é qualcosa di astratto o una bella parola con cui ci riempiamo la bocca, ma è una delle condizioni indispensabili per la vittoria del movimento. L’unità, però, non può essere ottenuta con accordi al vertice, di corridoio tra le varie forze studentesche, ma va costruita e ricercata essenzialmente nelle scuole, in una discussione aperta, di fronte agli studenti su quali debbano essere i programmi ed i metodi della nostra lotta. L’assemblea si è conclusa lanciando il corteo del 1° dicembre ed invitando tutte le scuole a prendere spunto dall’assemblea cittadina per votare ed emendare la piattaforma rivendicativa del corteo.
Il corteo ha visto la presenza di circa 15000 studenti. Questa manifestazione ha avuto, quindi, una buona partecipazione ma si è visto come la discussione sulla piattaforma fosse stata insufficiente. Su questo hanno giocato molto i mass media. Il Tg3 Regionale ha fatto una selezione mirata degli studenti più arretrati raccogliendo dichiarazioni del tipo: "sono qua per protestare contro l’esonero di Gigi Simoni". E’ necessario denunciare il carattere strumentale di questi "servizi", allo stesso tempo è necessario lavorare ancora molto per alzare la consapevolezza degli studenti. Dobbiamo ripartire dalle scuole per approfondire la discussione perché solo così è possibile creare quella forza necessaria a sconfiggere i piani di privatizzazione della scuola pubblica. E’ quanto si impegneranno a fare dai prossimi giorni i Comitati in difesa della Scuola Pubblica! Per una scuola pubblica, democratica, gratuita e laica!