Martedì 19 maggio i facchini Sda dei magazzini romani di via Corcolle, organizzati dal Si.Cobas, sono scesi in sciopero in solidarietà con i loro compagni in lotta contro i licenziamenti nell’hub di Bologna.
Sciopero e presidio partito alle 4 del mattino allo scopo di rendere effettiva l’astensione dal lavoro. Poche ore dopo, un gruppo di autisti di cooperative, padroncini e alcuni capi ha aggredito il presidio con manganelli, caschi e bottiglie.
L’attacco ha portato al ferimento grave (fra cui una frattura dell’orbita oculare) di quattro facchini trasportati d’urgenza in pronto soccorso, e alla risposta sacrosanta degli aggrediti con ferimenti da ambo le parti, compresi diversi solidali al presidio.
L’aggressione al presidio, gravissima e inaccettabile, dimostra ancora una volta come le divisioni fra i lavoratori vengano utilizzate dai capi e dai padroni. Alcuni autisti, padroncini o di cooperativa, pagati a cottimo, in condizioni di lavoro umilianti, si sono piegati alla propaganda, anche razzista, dei padroni e hanno individuato nello sciopero dei facchini il responsabile della loro miseria. La verità, come sta dimostrando quel settore di autisti che si sta organizzando e sta lottando per migliorare le proprie condizioni, è che solo l’unità di tutti i lavoratori contro le divisioni e il razzismo usato dai padroni è la via d’uscita dall’incubo dello sfruttamento. Questa unità di classe e la determinazione a portarla avanti rappresenta la nostra forza, che il padronato non esiterà a rompere con qualunque mezzo e i fatti di martedì lo dimostrano: i capi e i padroni lavorano per dividere i lavoratori, fanno leva sugli elementi più arretrati e con la violenza puntano ad annientare la resistenza di chi rivendica con l’unità di classe le proprie ragioni.
La Filt-Cgil Lazio (insieme alle altre organizzazioni confederali di settore) giustifica i suoi iscritti, presenti fra gli aggressori, perché esasperati dagli scioperanti e timorosi di perdere il posto di lavoro.
Compito del sindacato è quello di unire i lavoratori nella lotta, anzichè di giustificare le paure dei settori più arretrati, che li conduce addirittura ad aggredire altri lavoratori come loro, per schierarsi nei fatti con la propaganda padronale.
Tuttavia Sda, Poste italiane e cooperative non hanno fatto i conti con la determinazione della nostra classe dentro e fuori Sda a difendere con ogni mezzo la nostra dignità e i nostri diritti!
Che questa vertenza sia di monito a tutti i lavoratori, la solidarietà e l’unità di classe è la nostra unica arma contro nemici apparentemente potenti.
Possiamo vincere e vinceremo!
Sinistra classe rivoluzione
aderiscono:
Antonio Forlano (delegato Filt-Cgil - Ups Milano)
Donatella Bilardi (direttivo Slc-Cgil Bologna - Poste italiane)
Paolo Brini (Cc Fiom-Cgil)
Mario Iavazzi (direttivo nazionale Cgil)
Paolo Grassi (esecutivo nazionale, il sindacato è un'altra cosa – opposizione in Cgil)