Cari compagni,
Nicola, il “Riz”, si era avvicinato alle nostre idee più di un anno fa con grande entusiasmo e spirito rivoluzionario e le difendeva in ogni occasione diventando in breve tempo uno dei migliori venditori del nostro giornale soprattutto davanti ai cancelli delle fabbriche della bassa reggiana.
Da qualche mese aveva abbandonato l’attività politica attiva, confuso e demoralizzato come molti militanti onesti dagli sbandamenti e dalle svolte improvvise della maggioranza dirigente del partito ed a causa di problemi più strettamente personali; il Riz infatti, dietro alla grande prestanza fisica, celava una personalità estremamente sensibile e questa qualità, che tutti noi apprezzavamo, spesso si trasformava in un problema nel rapporto con una società così iniqua e corrotta come quella in cui siamo nati e cresciuti.
Vorremmo rendere l’ultimo saluto al compagno Riz ricordandolo com’era, in ogni occasione: durante le discussioni a Reggiolo, a Rolo, a Reggio Emilia, a Modena e a Barcellona, alle feste di Liberazione, dell’Unità ed ai concerti dei suoi amati MCR; fermava amici, conoscenti ed ogni lavoratore, studente o pensionato disposto ad ascoltarlo, per dirgli che “io sono di FalceMartello” e spiegargli che le nostre erano per lui le migliori idee che si potevano difendere. Aveva una grande fiducia nell’avvenire della lotta di classe che considerava essenziale ed irrinunciabile, l’unico metodo per il miglioramento delle condizioni di vita degli oppressi e degli sfruttati della terra.
Continueremo a lottare, a camminare su quella lunga strada che Nicola ha percorso solamente per un breve tratto, difficile, senza scorciatoie, ma l’unica percorribile.
Chi lo ha conosciuto, lo ricordi così.
Il Riz era uno di noi: un comunista, un rivoluzionario.
Paolo Brini e Davide Tognoni
I compagni di Reggio Emilia e Modena