Intervista a Dmitry Kolesnik, leader di Borotba (Ucraina) e direttore della rivista Liva.
Al Congresso Mondiale della Tendenza Marxista Internazionale abbiamo avuto la presenza di un compagno dirigente dell'organizzazione Borotba (La lotta), Ucraina, che ci ha fornito un interessante rapporto su quanto sta accadendo nel suo paese e sulle lotte in campo. Dmitry aveva già pubblicato sulla rivista che dirige, Liva, una dichiarazione congiunta PCB-esquerda Marxista, sulla lotta contro il fascismo e il governo di Kiev.
Che cosa è Borotba e cosa difende?
Dmitry Kolesnik |
Borotba è un'organizzazione marxista rivoluzionaria fondata 3 anni fa, da ex membri del Partito Comunista di Ucraina, insieme ad alcuni militanti di un gruppo che si chiamava "Organizzazione dei marxisti", con il Movimento Giovanile Che Guevara e una serie di singoli attivisti di sinistra e dei movimenti.
Difendiamo l'unità dei lavoratori e la rivoluzione socialista internazionale.
Per quanto riguarda la situazione attuale in Ucraina, siamo frontalmente contro l'attuale governo di Kiev, un governo di capitalisti neoliberali e di esponenti dell'estrema destra neonazista. Il nuovo governo sta portando il popolo ucraino ad una doppia catastrofe: in primo luogo ad un vero e proprio disastro sociale attraverso le misure di austerità, tagli neoliberali, prestiti del FMI, attacchi generalizzati; e in secondo luogo perché hanno dato inizio ad una guerra civile con l'imposizione a livello nazionale di provvedimenti di estrema destra neo-nazista.
Come caratterizzi politicamente il governo di Kiev?
Si tratta di un'unione tattica tra neoliberali di destra e gruppi paramilitari di estrema destra.
Cosa ne pensa Borotba rispetto al separatismo in Ucraina?
Noi e il PC Ucraina sosteniamo che, in realtà, separatista è il governo Kiev, perché gli attacchi brutali scagliati contro le persone di diverse regioni, in un paese che è multiculturale e multietnico, inevitabilmente portano alla crescita di tendenze separatiste.
Cosa ne pensa Borotba di Putin e del governo russo?
Siamo sempre stati critici rispetto a Putin, prima, durante e dopo il movimento di Maidan e la nostra organizzazione è solidale con gli attivisti di sinistra in Russia che soffrono la repressione da parte del governo.
Puoi descrivere le forze che erano attive nel movimento di Maidan e quelle che intervengono in Ucraina oggi?
Ci sono ONG finanziate dall'Occidente, gruppi neonazisti paramilitari di estrema destra e una parte importante dell'opposizione parlamentare borghese neoliberista.
Come si colloca Borotba di fronte al governo Yanukovich?
Noi siamo contro il governo Yanukovich, abbiamo sempre detto che avrebbe provocato un disastro sociale ed abbiamo messo in atto varie azioni e proteste contro il governo stesso. Ma non abbiamo mai aderito al movimento di Maidan perché era un movimento di destra e di estrema destra, noi siamo l'opposizione di sinistra a Yanukovich, loro l'opposizione di destra.
Cosa ha rappresentato il massacro di Odessa e quali forze erano presenti in questo massacro?
Il massacro è avvenuto il 2 maggio, erano presenti Hooligans [teppisti] del calcio, neo-nazisti e gruppi armati del movimento Maidan, che sono arrivati ad Odessa in autobus, da tutto il paese il giorno stesso di polizia.
Odessa è tradizionalmente una città multiculturale, multietnica e il sentimento prevalente in città era contro Kiev e Maidan. C'era un presidio cittadino con varie forze politiche che erano contro il governo. Quando sono arrivati i neo-nazisti a Odessa, una parte della popolazione ha cercato di impedire il loro arrivo nel centro della città, ci sono stati uomini mascherati che hanno sparato ai nazisti da dietro le linee di polizia e subito la polizia ha aperto il proprio schieramento e ha dato strada libera ai nazisti che avevano subito gli spari e che erano furiosi, per poter arrivare al presidio cittadino contro al governo che era a circa un chilometro di distanza dagli scontri.
I nazisti e i paramilitari di Maidan hanno attaccato il presidio e bruciato le tende. I manifestanti allora hanno cercato di rifugiarsi nella Casa dei sindacati, che i nazisti hanno poi circondato, attaccato e date alle fiamme con bombe molotov.
Mentre l'edificio era in fiamme, qualcuno ha tentato di scappare lanciandosi dalle finestre e altri sono morti cadendo. Coloro che non erano morti per la caduta sono stati uccisi quando arrivavano a terra. Una delle vittime era un militante Borotba, di nome Andrei, e anche un giovane membro del PC, anche se la maggior parte delle vittime erano abitanti di Odessa, senza alcuna affiliazione politica, però contrari al governo di Kiev.
Qual è la situazione oggi tra i lavoratori, come stanno reagendo alle azioni del governo di Kiev?
Abbiamo avuto alcuni casi di mobilitazione dei lavoratori, soprattutto nel sud-est del paese, ci sono stati scioperi e manifestazioni dei minatori, per esempio, e gli slogan dei minatori erano contro la guerra e il fascismo. In altre zone abbiamo avuto focolai di lotta fra altri settori di lavoratori, ma non allo stesso livello. Questo è anche dovuto alla struttura economica dell'Ucraina, dove la maggior parte delle industrie più importanti sono concentrati nel sud-est. Ci sono molti lavoratori coinvolti nella lotta per difendere la Repubblica di Donetsk e Lugansk, ma non agiscono come lavoratori organizzati, come classe, ma si mobilitano per il fatto di abitare in queste regioni.
Come si pone Borotba rispetto al tema dell'espropriazione dell'oligarchia e la restaurazione delle proprietà (dei beni) sociale?
Abbiamo sempre avuto una posizione molto chiara, la privatizzazione, sia in Ucraina che in altri paesi dell'Europa orientale, ex-sovietici, è stata effettivamente un scaccheggio, un furto. Siamo contro la nuova ondata di privatizzazioni e contro le privatizzazioni precedenti. Noi siamo per il ripristino della proprietà nazionale a favore del popolo. La nazionalizzazione e la socializzazione delle proprietà privatizzate.
Sostenete le conquiste della Rivoluzione d'Ottobre del 1917?
Sì, naturalmente.
Che ruolo gioca per voi la questione della solidarietà internazionale?
È molto importante perché il governo di Kiev dipende in larga misura dal sostegno delle potenze occidentali. Le proteste di solidarietà provenienti da questi paesi nei confronti di un governo che diffonde una campagna di terrore e affinchè questo governo non venga finanziato, possono esercitare una pressione seria sul governo di Kiev. È importante concentrarsi su alcuni specifici punti come quello di far cessare questa guerra, che contempla attcchi di artiglieria e bombardamenti aerei contro i civili, metodi terroristici e anche la questione di porre fine all'impunità per le organizzazioni paramilitari fasciste.
Come lottate oggi contro il governo di Kiev e i fascisti?
In modi diversi, in primo luogo i ribelli sud-est stanno portando uno contro aperto contro l'esercito di estrrema destra. Nelle zone che sono completamente sotto il controllo del governo di Kiev, abbiamo attività di gruppi di resistenza, con attacchi mirati contro singoli leader di estrema destra. In terzo luogo ci sono le proteste di vario tipo, proteste sociali, le proteste delle donne contro la guerra e altre proteste volte a rompere il silenzio dei media e spiegare ciò che sta accadendo nel paese.
Infine, ti chiedo di inviare un messaggio ai militanti di Esquerda Marxista ( sinistra marxista) e del Partito Comunista Brasiliano
In primo luogo, a nome dei compagni di Borotba, siamo grati ai compagni brasiliani che hanno manifestato in solidarietà con le organizzazioni antifasciste e della sinistra in Ucraina. Abbiamo seguito e continuiamo a seguire con attenzione la dichiarazione congiunta di Esquerda marxista e del Partito comunista brasiliano e il presidio presso l'Ambasciata d'Ucraina in San Paolo del Brasile. Sappiamo che il Brasile ha un'esperienza storica con una dittatura di estrema destra e i compagni sono ben consapevoli cosa significhi questo regime di terrore.
In Ucraina, invece, non abbiamo mai visto negli ultimi anni una repressione così aperta da parte di gruppi fascisti che girano per strada senza alcun tipo di opposizione.
Per noi sarà molto importante avere relazioni strette con i compagni brasiliani per uno scambio di esperienze tra la lotta contro la dittatura in Brasile e la nostra lotta.
Atene, agosto 2014