Donetsk: I ribelli in Ucraina orientale sognano di far rivivere i tempi dell'Urss
Il New york times del 4 ottobre scorso ha pubblicato un interessante reportage sulla situazione nella repubblica di Donetsk, di cui riportiamo interi stralci.
Il New york times del 4 ottobre scorso ha pubblicato un interessante reportage sulla situazione nella repubblica di Donetsk, di cui riportiamo interi stralci.
Intervista a Dmitry Kolesnik, leader di Borotba (Ucraina) e direttore della rivista Liva.
Al Congresso Mondiale della Tendenza Marxista Internazionale abbiamo avuto la presenza di un compagno dirigente dell'organizzazione Borotba (La lotta), Ucraina, che ci ha fornito un interessante rapporto su quanto sta accadendo nel suo paese e sulle lotte in campo. Dmitry aveva già pubblicato sulla rivista che dirige, Liva, una dichiarazione congiunta PCB-esquerda Marxista, sulla lotta contro il fascismo e il governo di Kiev.
Aderiamo convintamente alla campagna “Solidarietà con la resistenza antifascista in Ucraina”, nata in Gran Bretagna nel giugno scorso.
In occasione del summit della NATO in Galles è montata la retorica intorno alla crisi ucraina. Gli stessi personaggi che ci hanno speso fiumi di parole rispetto alle “armi di distruzione di massa” di Saddam, adesso denunciano a gran voce che migliaia, probabilmente decine di migliaia, di soldati russi hanno invaso l’Ucraina e chiedono un intervento immediato per contrastarli.
In occasione della partenza della Carovana antifascista verso L'Ucraina la Banda Bassotti, il prossimo venerdì 12 settembre terrà un concerto. Sinistra classe rivoluzione sarà presente, ecco il volantino dei compagni di Roma.
Pubblichiamo la versione finale delle Tesi sull'Ucraina, come emendate ed approvate all'unanimità dal Congresso mondiale della Tendenza marxista internazionale
Pubblichiamo la risoluzione approvata all’unanimità dal Congresso Mondiale della TMI (Grecia, 29 luglio-3 agosto 2014).
Il movimento controrivoluzionario Maidan ha portato al potere in Ucraina un governo nazionalista di destra che comprende anche elementi neo-fascisti. Le politiche provocatorie del nuovo governo nei confronti delle popolazioni russofone del Sud-Est e della Crimea le hanno spinte verso la secessione. Il governo russo capitalista e reazionario di Putin ha approfittato di questa situazione per portare avanti i propri interessi.