Gli studenti che sono iscritti dal secondo anno in poi, oltre ai 500 euro devono pagare 74 euro se non danno un esame di un corso fondamentale: un’ulteriore tassa neppure segnalata nella domanda d’iscrizione. Lo scorso anno accademico la tassa d’iscrizione ammontava a circa 200 euro e l’anno prima ancora si poteva accedere in Accademia con circa 200mila lire! Le tasse di quest’anno non vedono nemmeno la differenziazione per fasce legate al reddito. Tali fasce verranno introdotte probabilmente dal prossimo anno ma con ulteriore aumento delle tasse che così andranno da un minimo di 600 euro ad un massimo di 4.000 euro!!! Per non parlare del materiale che ci occorre e che l’Accademia non fornisce in quantità adeguata. In più si aggiunge la spesa dei libri. Tutto ciò ha provocato un crescente disagio: tanti studenti si sono ritirati ed altri non sanno più come venir fuori da questo problema. Si rabbrividisce solo al pensiero che uno studente con un reddito medio debba sborsare 2.000 euro!
La mancanza d’informazione è all’ordine del giorno. Sembriamo le cavie di un piano prestabilito ma che non è stato ancora messo in atto, neppure per iscritto! Fino allo scorso anno dopo 4 anni di accademia avevamo un diploma, da quest’anno ci hanno detto che avremo il 3+2 e la laurea. Peccato che il ministero dell’istruzione non abbia approvato lo statuto che regola l’ordinamento autonomo dell’accademia e che, fino a qualche giorno fa, come titolo di studio finale prevedeva una laurea.
Quest’anno accademico è iniziato nella confusione più totale. Di conseguenza abbiamo sentito il bisogno immediato di organizzarci in un collettivo sulle basi del documento del Csu (Coordinamento Studentesco Universitario) e troviamo che la cosa più giusta sia la sua diffusione nelle altre scuole, università, accademie e conservatori d’Italia dando così lo stimolo alla creazione di altri collettivi che abbiano lo stesso punto di partenza e che portino avanti gli stessi contenuti senza limitarsi solo ai problemi inerenti alla scuola in sè ma che ampli il problema ad una visione politica più generale.
Per quanto ci riguarda in un Accademia di belle arti dove l’arte purtroppo tende ad isolare piuttosto che ad unire non possiamo che appoggiare un’organizzazione studentesca che ci dà la possibilità di aprirci alla società con un programma chiaro!
Questo è il percorso che stiamo cominciando a tracciare con un appena nato Csu su di un terreno piuttosto particolare ma non di certo arido.
L’arte e l’accesso alle relative accademie non possono essere un privilegio riservato a pochi. Per dirla con uno slogan: il movimento operaio non vuole solo il pane, saprà lottare anche per le rose.