Il 19 e il 20 Novembre si è svolto a Caracas un incontro internazionale dei partiti di sinistra. Hanno partecipato 55 partiti, tra cui Rifondazione Comunista, provenienti da 39 paesi dell’America Latina, dell’Europa e di tutti gli altri continenti. Questo incontro preparava l’apertura del Primo Congresso straordinario del Partito Socialista Unito del Venezuela (Psuv).
Sabato mattina le strade di Caracas si sono colorate di rosso, migliaia di studenti hanno invaso le strade attorno al teatro Teresa Carreno dove si svolgeva il congresso dando vita a una manifestazione studentesca nella quale tra l’altro protestavano contro l’installazione in Colombia di 7 basi militari americane che trasformano lo stato di polizia governato dal presidente filoimperialista Uribe in una vera e propria piattaforma logistica per l’imperialismo di Usa. Una minaccia chiara non solo contro la rivoluzione in Venezuela ma contro tutto il continente latinomericano ormai in aperta ribellione contro l'imperialismo.
Il Psuv può vantare 7milioni e mezzo di iscritti dei quali due milioni e mezzo avevano diritto di votare al congresso. Tra questi oltre un milione hanno partecipato votando al congresso .
La fase politica
A 10 anni dall’inizio della rivoluzione venezuelana le questioni fondamentali per le masse non sono ancora risolte. È chiaro che in questi anni la mobilitazione popolare e della classe operaia ha ottenuto importanti conquiste come le Missioni sociali e la nazionalizzazione di importanti industrie come l’ acciaieria Sidor, la seconda di tutta l’America Latina con 15000 operai, e un miglioramento delle condizioni di vita tuttavia malgrado la mobilitazione popolare lo stato e i settori fondamentali dell’ economia restano le mani dei capitalisti.
Anche nella fabbriche nazionalizzate grazie alla lotta operaia come in Sidor spesso a dirigere l'impresa sono gli stessi che c’erano quando era privata. In un simile contesto la battaglia per controllo operaio resta un punto chiave per il futuro della rivoluzione come sanno bene i lavoratori di Sidor.
Il continuo sabotaggio economico da parte della borghesia, come dimostra il crollo degli investimenti privati, è uno dei motivi attraverso cui si può spiegare come per la prima volta da anni attualmente l’economia del paese cresca solo dello 0,3 %. L'analisi che la Banca Centrale del Venezuela fa della situazione economica della regione più industrializzata del paese è abbastanza chiara quando dice " Il Pil del settore metalmeccanico, che è il settore trainante in Guyana, con 50mila lavoratori e' diminuito del 41% rispetto al 2008, sono scese del 17% le esportazioni non tradizionali e del 20% i minerali non metallici"' . Gli effetti sul movimento operaio rischiano di essere molto pesanti. Dopo una crescita economica del 18,3% nel 2004, del 10,3% nel 2005 e 2006 e dell' 8,3% nel 2007 le cifre attuali segnano una contrazione enorme dell' PIL. È chiaro che finché l’economia venezuelana e' una economia capitalista soffre la crisi mondiale che attraversa il pianeta.
Molte della conquiste degli ultimi anni sono state possibili per l’intreccio tra la mobilitazione delle masse e una congiuntura economica favorevole nella quale il prezzo del petrolio ha giocato un ruolo importante. L’attuale crisi economica mondiale e gli effetti che inizia ad avere in Venezuela stanno generando una forte preoccupazione non solo tra un settore dell’avanguardia operaia e giovanile ma anche nello stesso Chavez. Un settore sempre più ampio e' alla ricerca di una via d'uscita che solo un programma marxista può dare. Come ha sottolineato Chavez nel discorso di apertura del congresso è chiaro che il Venezuela non e’ancora un paese socialista. Senza un salto qualitativo c’è il serio rischio che l’oligarchia borghese possa tornare all’attacco, armata come sempre di un profondo odio di classe contro i lavoratrori e contro Hugo Chavez.
La formazione del PSUV
La formazione del Psuv è stata vista da una parte importante degli attivisti come un passo avanti ed effettivamente lo è. Tuttavia l’entusiasmo generato attorno alla sua fondazione sta cedendo il passo ad una certa preoccupazione. Infatti all’interno del Psuv si manifestano le stesse tendenze burocratiche presenti nel Movimento Quinta Repubblica. Non è un caso che abbia partecipato al congresso solo 1 su 7 degli iscritti. La battaglia contro la burocrazia è uno degli elementi dove i militanti del Psuv vedono come non ci sua stato alcun passaggio qualitativo. È anche vero che grazie alla pressione dal basso che viene dalle cellule di base la burocrazia non ha potuto chiudere il congresso in tempi brevi come avrebbe voluto e il Presidente Chavez , rispondendo alle richieste della base, ha risposto allungando i tempi del dibattito fino a Aprile.
Il discorso di Chavez
Nellla giornata di apertura del Congresso Hugo Chavez ha parlato ai 772 delegati e agli invitati internazionali per oltre 5 ore. Un discorso diretto sulla crisi del capitalismo mondiale soffermandosi sulla crisi ecologica che mette a rischio il futuro dell’umanità.
Chavez ha ricordato le importanti conquiste della rivoluzione come il miglioramento tra l'altro delle condizioni di studio. Gli iscritti all’università sono passati da 668mila di 10 anni fa agli attuali 2 milioni 260mila. Il presidente ha inoltre denunciato il crollo degli investimenti privati come parte del sabotaggio della borghesia .
Malgrado questi avanzamenti tutto il discorso e' stato improntato su come approfondire la rivoluzione visto che "in Venezuela lo stato resta borghese e non c'e' ancora il socialismo". Citando stato e rivoluzione di Lenin ha aggiunto che "bisogna farla finita con lo stato borghese parassita e costruire uno stato operaio".
Sulla costruzione del partito il Presidente ha sottolineato che "mancano quadri di partito capaci di completare il processo iniziato 10 anni fa il congresso ha questo compiuto e che anche nel partito va lanciata una battaglia contro la burocrazia e contro chi si dice bolivariano ma e' al servizio dei capitalisti". Questa parte del discorso ha diviso la platea riflettendo le due anime del partito: quella rivoluzionaria e quella riformista che approfitta della rivoluzione per ottenere piccoli e grandi privilegi.
Chavez è apparso preoccupato e alla ricerca di una via d'uscita dall'attuale situazione complessa e difficile. Tra crisi economica, sabotaggio della burocrazia chavista e dei capitalisti e nuove minacce di aggressione come quella che viene dalla Colombia sotto la dettatura di Washington. Una ricerca onesta davanti alla fase delicata del processo rivoluzionario che lo ha portato a formulare la proposta della quinta internazionale
Il dibattito sul socialismo del XXI secolo
È chiaro che in questo momento l' America Latina ed in particolare il Venezuela sono il punto più avanzato dello scontro tra le classi a livello mondiale. La discussione attorno al socialismo del XXI secolo non fa parte solo del dibattito all’interno dei partiti comunisti e di sinistra in Europa ma e' un argomento chiave anche nel continente del Che e di Bolivar.
Anche in Venezuela questo dibattito anima il movimento operaio e popolare. Un settore della burocrazia riformista del Psuv usa il cosiddetto ”socialismo del XII secolo” per continuare a difendere le vecchie idee riformiste che si basano sull'idea di un' economia mista, da costruire in modo flessibile a seconda delle specificità nazionali il che in pratica vuol dire limitarsi a parlare del socialismo lasciando i padroni liberi di continuare a sfruttare le masse.
Ma se la burocrazia propone questa idea riformista i settori più avanzati tra i lavori del mastodontico settore petrolifero e gli operai della Sidor organizzati nel Frente de los Trabajadores Revolucionarios hanno chiaro che il socialismo del XXI secolo non può che essere antimperialista, anticapitalista e socialista. Una idea del socialismo che vada fino in fondo nel processo rivoluzionario iniziato nel 1999 da Hugo Chavez, nazionalizzando sotto il controllo operaio le banche , la terra e le industrie fondamentali. I lavoratori venezuelano hanno tutta la forza per gestire la società come hanno dimostrato molte volte in particolare duramente la serrata padronale del settore petrolifero nel 2003.
L’ incontro internazionale dei partiti di sinistra e “l’Impegno di Caracas”
L' incontro internazionale dei partiti di sinistra ha prodotto un documento finale cui è stato il dato il nome di Impegno di Caracas. Un documento che sicuramente contiene alcune proposta interessanti come una campagna internazionale contro l'installazione delle 7 basi Usa in Colombia, contro il Golpe in Honduras e in appoggio ai lavoratori dell'Industria dell'energia messicana in lotta contro la privatizzazione. Questi punti sono sicuramente utili ad iniziare un lavoro comune ma è chiaro un documento nel quale non si siano risposte adeguate rispetto alla peggiore crisi economica degli ultimi 80 anni che riguarda la vita quotidiana di milioni di lavoratori nel mondo e nel quale la parola socialismo non quasi nominata e soprattutto non e' legata ad un piano di lotta e ad un programma concreto non può essere uno strumento di azione ma resterà semplicemente una astratta dichiarazione di principi.
La proposta della Quinta internazionale
La proposta di Chavez è certamente interessante e ha generato un certo entusiasmo non solo in Venezuela ma tra gli attivisti più avanzati del movimento operaio e giovanile in America latina. La lotta di classe e' internazionale o non è, e questo e' chiaro. Allo stesso tempo abbiamo bisogno di una internazionale rivoluzionaria. In questo senso e' positivo che il Prc abbia dichiarato il suo sostegno alla proposta lanciata da Chavez. È necessario tuttavia aprire una discussione profonda sugli obbiettivi dell' internazionale. La nuova internazionale può essere solo un strumento per le diplomazie delle burocrazie dei partiti per incontrarsi una volta all'anno e produrre qualche risoluzione che rimarrà sulla carta oppure armata di un progamma realmente marxista può trasformarsi un meraviglioso strumento per combattere il capitalismo e dare un futuro di vita a milioni di oppressi. Anche nell' internazionale lanciata da Chavez la lotta tra riformismo e rivoluzione sarà l'elemento chiave.
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