Il Presidente del Venezuela, Nicolas Maduro, ha messo in galera 140 tra imprenditori, commercianti e dirigenti d’azienda, accusati di aggirare fisco e clienti alzando artificiosamente i prezzi.
“Bisogna rispondere alla guerra economica della borghesia parassita” ha spiegato il presidente. Il parlamento gli ha concesso pieni poteri per affrontare una situazione economica che è molto grave.
L’inflazione è esplosa con un incremento del 54% nei mesi da gennaio a ottobre e del 74% se rapportato allo stesso periodo dell’anno passato. Solo il 22% dei generi di prima necessità si trovano regolarmente sugli scaffali dei supermercati.
L’obiettivo dei capitalisti non è di produrre per soddisfare le necessità della società ma quello di fare profitti. Perciò, se possono guadagnare di più pagando le importazioni con dollari Cadivi (Cadivi è l’ente del governo che presiede allo scambio di valuta) per rivendere in patria in bolivares a prezzi fissati con il dollaro “parallelo”, così faranno.
è in atto un vero e proprio sabotaggio della classe capitalista contro il controllo dei prezzi e dei tassi di cambio messi in atto dal governo.
Ci sono poi ragioni politiche legate al sabotaggio deliberato con cui si ritirano prodotti dal mercato in modo organizzato per scatenare la rivolta economica del popolo bolivariano contro il governo incapace di risolverne i problemi, la stessa tattica utilizzata dai capitalisti e dall’imperialismo durante il governo di Allende in Cile nel 1971-73 in preparazione del colpo di stato di Pinochet.
Di fronte a questa situazione sono inutili le mezze misure e gli appelli alla responsabilità degli imprenditori. Nemmeno la regolazione del mercato capitalista può produrre gli effetti desiderati. L’esperienza della rivoluzione bolivariana, e in particolare della serrata-sabotaggio del 2002, dimostra una sola cosa: concessioni e appelli alla borghesia hanno sempre ottenuto come risposta altri sabotaggi e cospirazioni.
Proponiamo le seguenti misure:
• monopolio statale del commercio estero. Delle importazioni e della distribuzione si occupi lo Stato attraverso i propri canali;
• controllo operaio della produzione;
• controllo popolare sulle catene di distribuzione di alimentari e prodotti di base;
• immediato esproprio sotto controllo operaio delle aziende responsabili di sabotaggio produttivo o distributivo e delle grandi catene di distribuzione.
L’unica risposta efficace a questa campagna criminale e antidemocratica consiste nella mano dura e nel pugno di ferro. Bisogna privare la borghesia del potere economico che utilizza per vanificare la volontà democratica della maggioranza.