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Gli scontri di Kabul evidenziano le contraddizioni dell'imperialismo Usa

 

L’occupazione in corso dell’Iraq ha oscurato per tutto un periodo le malefatte dell’imperialismo in Afghanistan. Gli scontri avvenuti a Kabul il 29 maggio le hanno riportate sotto i riflettori, rivelando al mondo che cosa stia davvero succedendo in quel paese straziato dalla guerra.


Gli esiti rovinosi dell’operazione Enduring Freedom

Il sequestro della cooperante italiana Clementina Cantoni ha riportato all’attenzione del grande pubblico la situazione in Afghanistan. Se in Iraq le difficoltà dell’avventura imperialista sono sulle prime pagine di tutti i quotidiani, nonostante i periodici nonchè maldestri tentativi americani di proclamare la sconfitta degli insorgenti e l’inizio di una nuova “era democratica”, meno noti sono invece i problemi che gli Usa e le forze della “coalizione dei volenterosi” si trovano a dover affrontare in Afghanistan. Troppo presto celebrata come la vittoria della “democrazia da esportazione”, l’operazione “Enduring Freedom” si sta velocemente convertendo in una spiacevole sorpresa per i sostenitori della politica estera di Washington.

Abbiamo precisato in questi mesi quelli che sono le vere cause dell’intervento militare dell’imperialismo in Afghanistan. I motivi del conflitto sono più di uno: terrorizzare i paesi del terzo mondo per rivendicare l’egemonia Usa sul pianeta, schiacciare la classe operaia in patria creando un clima di unità nazionale che elimini il dissenso interno verso le politiche reazionarie del capitale, stabilirsi con le proprie truppe in una zona dell’Asia altamente strategica. Oltre a ciò vi sono interessi economici che noi marxisti non possiamo certo sottovalutare. La ragione di questo articolo è infatti un approfondimento in particolare sulla lotta per il possesso di petrolio e materie prime che coinvolge in modo particolare gli Stati Uniti e la Russia.

La guerra e i limiti della potenza americana

L’entrata dell’Alleanza del Nord a Kabul e l’apparente disgregazione dell’esercito talebano hanno suscitato l’entusiasmo delle Borse mondiali. La guerra è a una svolta, e sembrerebbe vicina alla soluzione. Ora più che mai è invece necessario saper guardare oltre le apparenze per capire chi sono i reali vincitori in questa prima fase dello scontro, e come mutano i rapporti di forza.

Corrispondenza dal Pakistan

Scure nubi di guerra e distruzione si profilano minacciose sull’Afghanistan e sul Pakistan. Mano a mano che il tempo spazza via l’atmosfera di speculazione, l’incertezza, la confusione e una paura profonda si impadroniscono di queste società impoverite. La minaccia di un’aggressione imperialista all’indomani degli attentati a New York e Washington pende come una spada sulla testa delle popolazioni.

Corrispondenza dal Pakistan

Scure nubi di guerra e distruzione si profilano minacciose sull’Afghanistan e sul Pakistan. Mano a mano che il tempo spazza via l’atmosfera di speculazione, l’incertezza, la confusione e una paura profonda si impadroniscono di queste società impoverite. La minaccia di un’aggressione imperialista all’indomani degli attentati a New York e Washington pende come una spada sulla testa delle popolazioni.

Fermiamoli!

Contro il "massacro sociale" in Italia e nel mondo

 

Proprio mentre scriviamo gli Usa e la Gran Bretagna stanno attaccando l’Afghanistan dando inizio a una nuova guerra. Bush e Blair ci dicono che attaccano solo per fermare i terroristi islamici e che lo fanno senza coinvolgere le popolazioni civili. Sarebbe ridicolo se non fosse tragico, che per colpire un gruppo terrorista abbiano bombardato continuatamente le principali città afghane per otto ore!

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