Israele e Palestina - Falcemartello

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Lotta di classe: tutto il mondo è paese

 

Secondo i dati pubblicati nel mese di febbraio dalla Nielsen, società israeliana di ricerche di mercato, i prezzi di non meno del 76% dei beni di consumo del paniere israeliano sono aumentati in media del 4,5% rispetto all'anno passato. Il pane ha visto un rialzo del prezzo superiore all'8%, la birra dell'11%.

A tre anni di distanza dai devastanti bombardamenti sulla striscia di Gaza, nell’ambito dell’operazione Piombo fuso, Israele ha scagliato di nuovo la sua potenza di fuoco contro il popolo palestinese con l’operazione Pilastro di difesa, che ha provocato circa 200 morti e mille feriti. I bombardamenti contro la Striscia, nel novembre scorso, hanno inoltre provocato danni per 1.245 miliardi di dollari: in otto giorni l’aviazione israeliana ha raso al suolo duecento abitazioni e ne ha danneggiate 8mila.

Da otto giorni continuano gli attacchi aerei dell’esercito israeliano su Gaza. I morti sono oltre 140, tra cui moltissimi civili, donne e bambini, e i feriti sono più di un migliaio. L’attacco di Israele è stato particolarmente feroce, dato che in soli sei giorni di conflitto Israele ha lanciato 1350 colpi. I morti in campo israeliano sono 4 (dati: aljazera.net).

L'apparato militare israeliano ha portato a termine l'ennesima esecuzione senza alcun processo. Questa volta, l'aeronautica militare israeliana ha fatto saltare in aria mediante l'uso di elicotteri da combattimento il capo militare di Hamas Ahmed Jabari, assieme ad un certo numero di civili il cui unico crimine era quello di vivere nella “prigione a cielo aperto più grande del mondo”. Perché tutto questo sta succedendo ora?

Venerdì 23 settembre a New York, davanti alle Nazioni Unite, Abu Mazen ha pronunciato un atteso discorso con cui chiedeva il riconoscimento di un stato indipendente per i palestinesi. Il discorso è stato accompagnato, comprensibilmente, da manifestazioni di gioia nella Cisgiordania, oltre che numerosi applausi tra i membri dell’Onu. In realtà l’esito del voto è piuttosto scontato, dato che gli Stati Uniti hanno già annunciato il veto in Consiglio di sicurezza.

Venerdì 23 settembre a New York davanti alle Nazioni Unite Abu Mazen ha pronunciato un atteso discorso con cui chiedeva il riconoscimento di un stato indipendente per i palestinesi. Il discorso è stato accompagnato, comprensibilmente, da manifestazioni di gioia nella Cisgiordania, oltre che numerosi applausi tra i membri dell’ONU. In realtà l’esito del voto, che avverrà tra un paio di settimane, è piuttosto scontato dato che gli Stati Uniti hanno già annunciato il veto in consiglio di sicurezza.

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