Molti commentatori, compresi quelli di sinistra, hanno espresso fiducia nel cambiamento della politica, anche economica, che l’arrivo di Obama comporterà. A prescindere da queste illusioni, può valere la pena fornire qualche confronto storico sui dati. Quando nel 1981 Reagan si insediò alla Casa Bianca, il tasso di risparmio privato del paese era il 10% e gli Stati Uniti avevano un avanzo commerciale. Oggi Obama si trova una situazione in cui il tasso di risparmio è negativo e il deficit commerciale si aggira sul 5% del Pil. Nel 1981, il deficit federale costituiva il 15% dei risparmi privati lordi. Adesso, già prima dei massicci interventi di salvataggio, ha superato il 50% (“Asia Times” 13.11.08).
Con che soldi Obama finanzierà le proprie politiche? Li prenderà dai banchieri e dagli industriali o dai lavoratori americani? Molto presto le illusioni si scontreranno con la dura realtà.