Le elezioni parlamentari del 26 ottobre hanno assegnato un buon numero di seggi a partiti e candidati di estrema destra, questi ultimi eletti sia nelle diverse liste a livello proporzionale che nei collegi uninominali. Alcuni di loro fanno già parte della maggioranza di governo, altri di commissioni parlamentari.
Svoboda, la principale formazione di estrema destra nella Rada uscente, ha subito una cocente sconfitta passando da 2,1 milioni di voti e 37 deputati a 740.000 voti e solo sei rappresentanti eletti nei collegi uninominali.
Malgrado questo tracollo elettorale tutto lo spettro politico ha virato fortemente a destra e partiti come il Blocco di Poroshenko o il Fronte del Popolo (Yatseniuk), che hanno abusato di una retorica nazionalista e reazionaria, hanno presentato nelle loro liste candidati di estrema destra o li hanno appoggiati nei collegi uninominali.
Come esempio di questo atteggiamento nazionalista citiamo il presidente Poroshenko che ha proclamato il 14 ottobre giorno della difesa dell’Ucraina in memoria della fondazione dell’Esercito Insorgente Ucraino (Ukrainian Insurgent Army, UPA), schieratosi al fianco della Germania nazista durante la seconda guerra mondiale e i cui crimini contro la popolazione polacca sono universalmente noti. Il presidente ha dichiarato di considerare i suoi membri alla stregua di eroi di cui seguire l’esempio.
Il principale beneficiario dell’insperata sconfitta di Svoboda è stato il populista e ultra destrorso Partito Radicale il cui leader, Oleh Lyashko, ha indossato una uniforme paramilitare nera per tutta la fase iniziale della cosiddetta “operazione antiterrorista”, ha attivamente e direttamente catturato, minacciato e torturato i “terroristi” nella parte orientale del paese.
Con oltre 1,7 milioni di voti e 22 deputati eletti il Partito Radicale di Lyashko può essere definito di estrema destra, includendo anche elementi neonazisti particolarmente sgradevoli come Igor Mosiychuk, con trascorsi in numerose organizzazioni della stessa matrice, come UNA-UNSO negli anni ’90.
L’Assemblea Nazionale Ucraina-Autodifesa Nazionale dell’ Ucraina (UNA-UNSO appunto) è la violenta organizzazione fascista da cui origina la gran parte delle organizzazioni ucraine di estrema destra. Al suo scioglimento nel 1998 Mosiychuk è entrato nel Partito Social Nazionale di Ucraina, organizzazione apertamente neonazista che nel 2004 ha preso il nome di Svoboda moderando leggermente le sue posizioni pubbliche. Mosiychuk, in disaccordo con questa svolta “moderata” del PSNU, insieme ad altri fuoriusciti ha fondato l’Assemblea Social Nazionalista, dalla linea neonazista dura e pura. Nel 2011 è diventato membro dell’esecutivo dell’organizzazione con il ruolo di addetto stampa. È stato condannato per terrorismo nel caso Vasilokovsky e scarcerato infine dopo la vittoria di Euromaidan.
Durante le proteste di Maidan l’Assemblea Social Nazionalista ha fatto parte del Settore Destro (Pravij Sektor) e, dopo la vittoria di Euromaidan, del battaglione volontario Azov operativo contro la ribellione nel Donbass integrandosi infine nelle Forze del Ministero dell’Interno, mantenendo tuttavia intatto il suo comando formato esclusivamente da suoi membri. Mosiychuk è stato vicecomandante del battaglione Azov, incaricato dei rapporti con la stampa. In questi mesi lui e l’ASN si sono avvicinati all’estremista di destra e populista Oleh Lyashko. Diversi membri dell’ASN si sono candidati nelle liste del Partito Radicale alle elezioni municipali di Kiev e Mosiychuk è stato eletto consigliere. All’inizio di agosto si è dimesso dal suo incarico nel battaglione Azov per evitare che questo fosse associato a Lyashko.
Nella lista di Lyashko c’è anche Dmytro Linko, membro di Bratstvo (Fratellanza), partito ortodosso fanatico di estrema destra diretto da Dmytro Korchynsky, ex leader di UNA-UNSO. Dopo essere passato per i battaglioni Azov e Shaktyorsk (smantellato dallo stesso Ministero dell’Interno per accuse di furto) Lynko è attualmente comandante del battaglione Santa Maria. Anche un’ altra importante figura di Bratsvo, Oksana Korchynska, moglie di Korchynsky, è stata eletta deputato per la lista di Lyashko. L’elenco delle “personalità” nelle fila del Partito radicale è lunga e comprende anche Yury Shukhevich, nipote di uno dei comandanti storici dell’UPA, Roman Shukhevich. Agli inizi degli anni ’90 Yury, già anziano e con vari anni di prigione alle spalle, partecipò alla rifondazione dell’organizzazione di estrema destra UNA-UNSO. Durante le proteste di Maidan ha fatto appello a sostenere il Settore Destro.
Il Partito Radicale è una delle cinque formazioni della coalizione di governo, quindi ne fanno parte anche il neonazista Mosiychuk e altri come lui.
Altri due membri estremisti del Settore Destro sono stati eletti in collegi uninominali: Dmytri Yarosh, suo principale dirigente, e il suo braccio destro Borislav Bereza. Yarosh è stato eletto nel collegio 39 di Dnipropetrovsk con il 30% dei voti, vittoria facilitata da Yatseniuk che ha ritirato il candidato del Fronte Popolare in questa circoscrizione. L’ideologia estremista di Yarosh è già ben nota e documentata fin dagli anni '90 quando si unì all’organizzazione fascista Stepan Bandera Tryzub che ha diretto dal 2005.
Andriy Denisenko, altra importante figura del Settore Destro, ha ottenuto il suo scranno di deputato nel distretto 26 di Dnipropetrovsk come membro della lista del “Blocco Poroshenko”.
Denisenko, dirigente nazionale del Settore Destro e suo principale responsabile a Dnipropetrovsk, è diventato famoso quando, al comando di un violento gruppo paramilitare fascista, l’11 di maggio attaccò la popolazione disarmata nella località di Krasnoarmeysk, durante lo svolgimento del referendum sull’indipendenza di Donetsk, causando due morti e diversi feriti come dettagliatamente riportato da Paris Match.
C’è poi il caso di Andriy Biletsky, il neonazista comandante del battaglione Azov, eletto nella circoscrizione 217 di Kiev con il 33% dei voti e l’appoggio indiretto sia di Poroshenko che di Yatseniuk che hanno rinunciato a presentare propri candidati. Biletsky ha un lungo passato nei movimenti fascisti ucraini. Nel 2002 dirige la sezione di Kharkov dell’organizzazione Stepan Bandera Tryzub per entrare poi nel Partito Social-Nazionalista d’Ucraina e organizzarne l’ala paramilitare “Patrioti d’Ucraina” che diviene prima un’organizzazione indipendente quando il partito diviene Svoboda e Biletsky ne rifiuta la svolta “moderata”, per trasformarsi poi di fatto nell’ala paramilitare dell’Assemblea Social-Nazionalista d’Ucraina di cui Biletsky stesso era dirigente. Scarcerato alla vittoria di Euromaidan, ha fondato il battaglione Azov, che ha utilizzato una simbologia nazista simile a quella delle Waffen SS, per lottare contro la ribellione nel Donbass. Biletsky è anche membro del Consiglio Militare del Fronte Popolare, partito creato da Yatseniuk, Turchinov, Avakov e altri, cui aderiscono anche i comandanti della maggior parte dei battaglioni volontari. La conclusione più evidente è che i principali dirigenti delle organizzazioni fasciste e neonaziste appartengono ai battaglioni volontari, formalmente subordinati ad Avakov, attuale ministro dell’interno, hanno ottenuto posizioni nell’apparato statale e sono collegati a uno dei principali partiti della coalizione governativa, il Fronte del Popolo.
Ci sono altri elementi di estrema destra in altre liste. Il comandante del battaglione Donbass Semen Semenchenko è il numero 2 nella lista di Samopomich, altro partito della coalizione governativa.
Altra importante figura di UNA-UNSO nel decennio passato, fino al collasso e alla scissione del movimento, è Tetyana Chornovil, ministro per un breve periodo dopo la vittoria di Maidan e ora deputata per il Fronte Popolare come Andriy Paruby, uno dei fondatori negli anni ’90 del fascista Partito Social-Nazionalista d’Ucraina.
Il battaglione Aidar, accusato da Amnesty International di crimini di guerra, sequestro, furto, estorsione e possibili esecuzioni, ha diversi dei suoi comandanti nella Rada. Il battaglione è stato smantellato ma il suo principale comandante, Serhiy Melnychuk, è stato eletto deputato per il Partito Radicale (era il terzo nella lista del partito di Lyashko) e Ihor Lapin, altro importante dirigente, è stato eletto per il Fronte Popolare in un collegio uninominale.
Immediatamente dopo le elezioni Vadim Troyan, importante membro di Patrioti d’Ucraina e vicecomandante del battaglione Azov, è stato nominato capo della polizia del distretto di Kiev dal ministro dell’interno Arsen Avakov. Anche nel processo di nomina dei nuovi membri delle diverse commissioni parlamentari sono comparsi i nomi di deputati fascisti. Così il neonazista e criminale condannato Ihor Mosiychuk è vicepresidente del comitato legislativo di sicurezza, Sergey Pashinsky, l’uomo fotografato con un fucile automatico durante le proteste di Maidan, fa parte del comitato di sicurezza nazionale e difesa di cui è presidente Simon Semenchenko, Serey Melnychuk del battaglione Aidar, Dmytro Yarosh di Settore Destro e Andrey Biletsky sono tutti vicepresidenti dello stesso comitato.