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Il Comune di San Canzian d’Isonzo conta poco più di 6000 abitanti, ed è per estensione territoriale uno dei più grandi della provincia di Gorizia. È  una storica roccaforte “rossa”, anche perchè una buona parte dei residenti lavora nel polo industriale Monfalconese, e quindi la componente operaia è molto diffusa.

Gli scorsi 6 e 7 maggio si sono tenute le elezioni amministrative, dove è stata riconfermata la Sindaco uscente, appartenente al PD, e sostenuta da 2 liste civiche oltre che dal suo partito, attestandosi al 48%. (PD al 23%).

La Federazione della Sinistra, si presentava in alternativa, sostenendo un candidato sindaco appartenente al PRC, ottenendo circa il 41%, in una coalizione che vedeva insieme SEL, IDV e una lista civica promossa da un ‘area locale del PD, ovvero CittàFutura.

Nonostante la sconfitta, la lista della FDS ha raggiunto circa il 14%, quindi una manciata di voti in meno rispetto alla lista civica alleata, surclassando nettamente SEL (5%) e IDV (7%). Abbiamo eletto 2 consilieri, come la lista civica, più uno per l’IDV. I vincitori dispongono di 9 eletti, e la destra di uno solo.

Va detto, per inciso, che la FDS coincide con il PRC, dato che i Comunisti Italiani non sono presenti sul territorio, e che questo è uno dei circoli del PRC che in provincia gode ancora di buona salute, rispetto a tanti altri che sono più in difficoltà.

DA DOVE SI PARTIVA

Fino ad un mese dalle elezioni, la FDS stava in maggioranza con il PD, fino a quando non sono intervenuti due fattori che hanno determinato la rottura:

1)      Come partito, abbiamo chiesto le primarie al PD assieme alle altre forze che poi sono entrate nella nostra coalizione, e il PD ha rifiutato.

2)      L’attuale amministrazione è favorevole a costruire un polo commerciale, mentre noi siamo contrari, seppur abbiamo mantenuto una posizione iniziale ambigua, a tal proposito, con le votazioni in consiglio comunale.

A questo punto si è optato per presentare un candidato sindaco alternativo, e di “rompere” con il PD.

LA CAMPAGNA ELETTORALE

L’indicazione generale era quella di procedere con una campagna elettorale il più unitaria possibile, quindi evitando iniziative autonome dei vari partiti della coalizione, che era denominata “centro-sinistra per Bullian Sindaco”.

Ovviamente qui iniziano le divergenze con la linea adottata dalla maggioranza. Innanzitutto, rivendicare di essere il “vero centro-sinistra”, non è certo una parola d’ordine molto accattivante, dato che tali governi stanno portando avanti in giro per l’Europa le politiche lacrime e sangue imposte dalla troika UE-BCE-FMI, ed è proprio al centro-sinistra che noi dobbiamo contrapporci costruendo un polo di classe autonomo ad esso.

Inoltre, un partito comunista non può fare a meno di una campagna elettorale autonoma, anche su tematiche prettamente locali, per evidenziare la nostra proposta politica specifica, andando oltre a quella risultante dal programma elettorale unitario. Quindi si doveva dare un po più di visibilità alla lista della FDS, considerando anche che eravamo il partito principale della coalizione, dato che SEL e IDV hanno un radicamento nettamente inferiore al nostro, oltre cal fatto che il candidato sindaco è del PRC. E come se non bastasse, la lista civica, ha distribuito in tutte le case del comune il proprio giornalino mensile, con interventi dei propri candidati su temi locali, proprio a ridosso delle elezioni. Tutto lecito, per carità, ma dovevame fare anche noi di più a tal proposito.

Tuttavia siamo riusciti a distribuire casa per casa tutto il materiale prodotto dal partito a livello nazionale, su temi più generali come l’opposizione a Monti e la difesa dell’articolo 18, ed è stato sicuramente un fatto positivo, ma la carenza è stata sulle specifiche locali.

IL POST-ELEZIONI

Al termine delle elezioni, prima ancora di aver riunito il direttivo di circolo, già si parlava di gruppo consiliare unico dell’opposizione, e dello sviluppo del forum per il vero centro-sinistra a San Canzian. Purtroppo, la costituzione del gruppo unico è stata ratificata dalla maggioranza del suddetto organismo dirigente, e questa scelta, dal mio punto di vista, rappresenta un errore strategico per il PRC-FDS.

Così facendo, i consilieri della FDS porteranno avanti le posizioni risultanti da una mediazione con gli altri componenti, e non più quelle decise dal direttivo del circolo, rendendo indistinguibili le proposte dei comunisti dal resto della coalizione, e ridimensionando così il ruolo del direttivo, oltre che a far perdere visibilità al Partito.

Bisognava altresì costituire il gruppo consiliare della FDS, il chè non avrebbe di certo impedito prese di posizioni e battaglie comuni con gli altri membri dell’opposizione, ad esclusione della destra ovviamente.

Nella prossima fase continueremo a difendere questa posizione alternativa all’interno del circolo.

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