Il referendum del 5 luglio rappresenta un punto di svolta nella lotta di classe in Europa. È un sonoro schiaffo in faccia ai potenti della terra. Infatti per il “Sì” si era spiegato uno schieramento di forze a prima vista imbattibile: la troika, i governi di tutta Europa, i mass media, tutti i grandi gruppi bancari, finanziari ed industriali.

Pubblichiamo qua il volantino di Sinistra, Classe, Rivoluzione di solidarietà con la Grecia e per il NO al referendum che distribuiremo in tutti i presidi organizzati per la Grecia in questi giorni (clicca sull'immagine per scaricare il PDF)

Con l'avvicinarsi del referendum, la polarizzazione politica sta raggiungendo livelli mai visti prima in Grecia. Gli eventi delle ultime 48 hanno rivelato l'impostura della democrazia borghese; la Troika non è disposta ad accettare alcuna concessione suggerita dal governo greco, e chiede a gran voce la rimozione di Tsipras.

Nella serata di domenica 28 giugno, il governo greco ha deciso di introdurre controlli sui movimenti bancari e di capitali fino al 7 luglio in risposta alle provocatorie misure delle istituzioni della Troika volte al sabotaggio del referendum. Il conflitto si intensifica, nonostante alcuni spingano per il raggiungimento di un accordo per timore delle catastrofiche conseguenze che il default greco avrebbe sull'economia mondiale.

Venerdì 26 giugno, in un discorso televisivo alla nazione, il Primo ministro greco Tsipras ha annunciato che sottoporrà al giudizio di un referendum popolare domenica prossima, 5 luglio, l'ultimatum della troika. Si apre una nuova fase della crisi greca.

Le richieste provocatorie poste dalla troika al governo greco hanno un solo scopo: quello di distruggerlo. Non possono essere interpretate in alcun modo e il castello di carta sta crollando rapidamente.