Breadcrumbs

 

Dall’incontro in fabbrica tenutosi il 5 novembre scorso (a pochi giorni dallo spegnimento delle ultime celle elettrolitiche) i sindacati avevano deciso di puntare tutto sulla riunione di oggi, 13 novembre, alla presenza dei ministri per lo sviluppo economico Passera e per la coesione territoriale Barca, per discutere di Alcoa, ma anche di Carbosulcis, Eurallumina, Rockwool e di tutto il territorio, essendo il Sulcis una delle province più povere dello stato italiano.

Venerdì 2 novembre, con un giorno d'anticipo rispetto a quanto previsto, sono state le spente ultime celle elettrolitiche nello stabilimento di Portovesme. Stando all'accordo raggiunto lo scorso marzo al Ministero dello sviluppo economico, gli operai resteranno al lavoro fino al 31 dicembre per completare la messa in sicurezza dell'impianto e a partire da gennaio, scatterà la cassa integrazione straordinaria per 12 mesi, prorogabile eventualmente per un altro anno.

Tornano a battere sul cemento i caschi operai del Sucis. Oggi circa 150 lavoratori di Alcoa e degli appalti hanno manifestato davanti al Palazzo di Giustizia di Cagliari per chiedere al Governo di «riprendersi Portovesme». Un messaggio chiaro alla luce del fallimento delle trattative per l'acquisizione dello stabilimento, una su tutte quelle con la svizzera Glencore. Un primo passo verso l'opposizione totale alla chiusura date anche le prime lettere di licenziamento inviate. Non sono mancate infatti le accuse a un governo ritenuto incapace di garantire l'occupazione.

“Non molleremo mai”, lo slogan scandito in questi giorni dai lavoratori Alcoa in tutte le occasioni, bisogna tenerlo bene a mente. Soprattutto in queste ore in cui il ministro Passera cerca di diffondere, con un cinismo insultante, pessimismo e rassegnazione dichiarando che mantenere aperta Alcoa è quasi impossibile, perché sarebbe un investimento non appetibile per le imprese. Nel frattempo due operai si sono arrampicati su un silos a 70 metri d’altezza, annunciando l’intenzione di restarvi fino al 10 settembre (giorno dell’incontro tra governo, sindacati e Alcoa, inizialmente previsto per il 5).

Dalla Sardegna un esempio di lotta

Oltre ai vari Caronte, Lucifero, ecc. a riscaldare la torrida estate sarda ci pensano gli operai Alcoa e i minatori della Carbosulcis. I primi che, dopo l’annuncio dell’arresto della produzione da parte dell’azienda per gli inizi di settembre, hanno cercato, per attirare l’attenzione, di incidere sulla più preziosa risorsa estiva dell’economia sarda, i turisti e l’assedio al palazzo della regione Sardegna assieme ai lavoratori dell’Eurallumina.

A Cagliari il 25 aprile una masnada di maleodoranti camicie nere ha potuto rendere omaggio ai “bravi ragazzi di Salò” nonostante l'indignazione collettiva, le manifestazioni e gli appelli rivolti a un Prefetto (Giovanni Balsamo) che di evitare una provocazione bella e buona non ne ha voluto sentire parlare. In compenso  gli antifascisti hanno subito delle cariche. A loro tutta la solidarietà militante, ora e quando arriveranno le denunce.

Joomla SEF URLs by Artio

E' on line!

rivoluzione sito set2015

Grecia

oxi banner small

Il nuovo quindicinale!

 

RIV 7 small

Abbonati

abbonamenti rivoluzione

Radio Fabbrica

Radio Fabbrica

Il sito di Sempreinlotta

I nostri video