Università - Falcemartello

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Il 10 dicembre scorso si è svolta a Firenze la protesta degli studenti del corso di laurea in Infermieristica. In circa un centinaio gli studenti di Firenze e una rappresentanza di Pisa, Lucca e Massa, del terzo anno di corso, con lo slogan “Noi a gratis non lavoriamo”, si sono dati appuntamento in Piazza del Duomo per dare vita a un corteo conclusosi poi davanti al palazzo sede della giunta regionale.

Il 30 settembre è terminato l’anno accademico 2011-2012 e giusto un minuto dopo arrivano prontamente delle novità per i dipendenti dell’Università degli studi di Milano. “Si trasmette la circolare del 01/10/2012, relativa alle modalità di accesso al servizio mensa applicabili a decorrere da oggi. Con i migliori saluti.” Questa eloquente mail è indirizzata ai professori, ricercatori, assegnisti, dottorandi, specializzandi e borsisti dell’università.

 

Follow the money”, segui il denaro. Il consiglio sempre utile per capire cosa si muove dietro le apparenze nelle indagini è valido anche per provare a capire cosa sta succedendo alla scuola e all’università italiane. Negli ultimi mesi si stanno susseguendo ipotesi di intervento legislativo in materia, ma non è chiaro cosa poi arriverà al traguardo.

Quello appena trascorso è stato un semestre che si è aperto, paradossalmente, con la chiusura della Cuem, cooperativa nata nel ‘68, che in Statale, oltre ai libri per gli esami e al materiale di cartoleria, forniva agli studenti le dispense delle lezioni dei professori, una delle conquiste delle lotte studentesche di quegli anni. Certo, non parliamo di un servizio che garantiva i testi gratis a chi doveva preparare un esame, ma almeno si poteva trovare un libro usato a metà prezzo o avere qualche sconto.

Secondo una famosa canzone:”I sogni son desideri”. Dev'essere probabilmente l'adagio più cantato dai padroni nostrani prima di andare a letto. Dalla finanza agli enti locali, dalle leggi sul lavoro alla politica estera, non v'è campo in cui il governo Monti non proceda a testa bassa per assecondare i sogni della borghesia del nostro paese.

La creazione di spazi conflittuali comuni a studenti e lavoratori, in particolare attorno alla Fiom, ha portato alla luce diverse contraddizioni riguardo all’“utopia del capitalismo cognitivo” ed ai percorsi di liberazione attraverso la “disobbedienza civile”. Queste teorie basate sull’idea che siamo in una nuova fase economica, dove la produzione industriale è sostituita da una produzione immateriale e facilmente socializzabile, dove la cultura è fattore economico centrale e liberatorio, sono messe in crisi dal ritorno sulla scena politica della classe lavoratrice e dalla centralità operaia nella creazione di percorsi conflittuali credibili, a partire dalla lotta di Pomigliano e Mirafiori, fino agli scioperi Fiom prima e Cgil poi.

 

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