Intervista a Emanuele Bottega e Giulio Ratini, operai iscritti Fiom alla AST di Terni.
La lotta degli operai delle acciaierie di Terni ha subito oggi una repressione selvaggia da parte delle "forze dell'ordine" La polizia ha attuato una carica violentissima contro i lavoratori che da stamattina erano a Roma a manifestare sotto all'ambasciata tedesca, ferendone quattro.
D'altra parten governo che ha deciso di essere il fedele esecutori delle volontà del grande capitale non può che rispondere con la violenza alle rivendicazioni dei lavoratori che protestano. Basta con queste continue provocazioni da parte padronale e governativa!
A fianco dei lavoratori Ast in lotta, è ora di occupare la fabbrica!
Di seguito un'intervista realizzata il 25 ottobre scorso e che comparirà nel prossimo numero di FalceMartello.
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D: Dal 17 luglio scorso, giono dell'annuncio dei 550 licenziamenti alla Ast siete in lotta, a che punto è la vertenza oggi?
R: La vertenza attualmente sembra essere ad un punto fermo perchè manca completamente l'appoggio del governo. Per quanto riguarda le iniziative siamo arrivati al blocco delle istituzioni a livello cittadino ma pare la vertenza non abbia via di uscite se non l'occupazione della fabbrica.
D: Come si sono comportate le istituzioni fino ad oggi? da che parte sono state?
R: A livello cittadino dopo una prima fase in cui hanno dormito sembrerebbe si siano svegliate almeno un pochino tant'è che anche il sindaco ha permesso l'occupazione del comune e il blocco delle istituzioni. Per quanto riguarda il livello nazionale il leader politico che “abbiamo” non sembra fare gli interessi del popolo e dei lavoratori quindi si è comportato male, da mediatore, in questa partita ha fatto l'arbitro e non di certo l'attaccante.
D: Quale è il vostro giudizio sulla strumentalizzazione fatta da Renzi in chiave anti sindacale dei fischi che gli operai di Terni hanno rivolto alla Camusso durante lo sciopero del 17 ottobre? Perchè voi avete fischiato il segretario della Cgil?
R: La Camusso è stata fischiata perchè secondo molti si dovrebbe staccare dal PD, non dovrebbe essere legata in alcun modo ad un PD che di sinistra non ha più niente. Però non era un applauso al governo, anzi proprio al contrario fischiata perchè troppo legata al PD e al Governo.
D: Parlavi prima della necessità dell'occupazione della fabbrica. Si dice che vi sarebbe rischio per la manutenzione degli impianti, la sicurezza ecc. E' un'obiezione fondata? E' possibile l'occupazione? E' possibile l'autogestione della fabbrica da parte di voi operai come forma di lotta?
R: L'acciaieria esiste da 130 anni, e sono 130 anni che la mandano avanti gli operai, quindi per quanto riguarda problemi inerenti la sicurezza, la gestione dell'acciaio e la produzione non esiste alcun problema. Gli operai sanno perfettamente cosa fare, quando farlo e come farlo, non è assolutamente questo un problema e proprio per questo, perchè gli operai sanno cosa fare è possibile l'autogestione e per me è l'unica alternativa che c'è rimasta.
D: E' giusto secondo voi tornare a rivendicare la rinazionalizzazione della Ast e del settore siderurgico?
R: Rinazionalizzare l'acciaieria sarebbe una svolta e una soluzione, perchè è un dato di fatto che l'acciaeria è andata in crisi quando è stata privatizzata, dalle privatizzazioni selvagge fatte dal governo Prodi con brevetti rubati, venduti, svenduti, linee di produzione smontate e trasferite in Germania. L'acciaieria è stata deturpata fino all'osso. E' stata fatta la politica del carciofo, sfogliata e risfogliata ora è rimasto solo il cuore e se tocchiamo anche quello l'acciaieria è morta, per questo in gioco non ci sono “solo” 550 posti di lavoro ma il futuro dell'intero stabilimento e della siderurgia in Italia.
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