Nelle prossime ore come Tendenza marxista internazionale pubblicheremo un'analisi approfondita dell'accordo appena raggiunto a Bruxelles. Nel frattempo c'è un'unica espressione che può descrivere il comportamento della borghesia europea nei confronti del governo greco: volontà di umiliazione.
Il referendum del 5 luglio rappresenta un punto di svolta nella lotta di classe in Europa. È un sonoro schiaffo in faccia ai potenti della terra. Infatti per il “Sì” si era spiegato uno schieramento di forze a prima vista imbattibile: la troika, i governi di tutta Europa, i mass media, tutti i grandi gruppi bancari, finanziari ed industriali.
Con l'avvicinarsi del referendum, la polarizzazione politica sta raggiungendo livelli mai visti prima in Grecia. Gli eventi delle ultime 48 hanno rivelato l'impostura della democrazia borghese; la Troika non è disposta ad accettare alcuna concessione suggerita dal governo greco, e chiede a gran voce la rimozione di Tsipras.
Venerdì 26 giugno, in un discorso televisivo alla nazione, il Primo ministro greco Tsipras ha annunciato che sottoporrà al giudizio di un referendum popolare domenica prossima, 5 luglio, l'ultimatum della troika. Si apre una nuova fase della crisi greca.
Il 25 giugno sono entrati in vigore terzo e quarto decreto attuativo del Jobs Act. Dopo la tutela contro i licenziamenti illegittimi, si abbatte il diritto a svolgere le mansioni per cui si è stati assunti. Il datore di lavoro potrà modificare sempre e comunque le mansioni a parità di livello; diminuire l’inquadramento di un livello in caso di ristrutturazioni aziendali, a pari retribuzione; perfino decurtare la retribuzione secondo accordi individuali quando riesce a imporli al singolo lavoratore (magari minacciando un licenziamento).
Dopo tanta attesa la Corte Costituzionale si è espressa in merito al blocco dei Contratti Nazionali del lavoratori pubblici dopo quasi 6 anni: il blocco del contratto è illegittimo ma... solo da oggi.
400 profughi fermi a Ventimiglia. Vogliono attraversare la frontiera francese e recarsi lì dove hanno un famigliare, una promessa di lavoro, o semplicemente una lingua conosciuta con la quale ricominciare a costruirsi una vita.